Asse Intestino-Cervello e il microbiota intestinale
- Posted by Studiotorredibabele
Cervello ed intestino sono due organi che nonostante siano dotati di autonomia, sono in continua comunicazione, motivo per cui l’emotività e alcuni malesseri psicologici possono ripercuotersi sul sistema gastrointestinale e viceversa.
Il tratto gastrointestinale si differenzia dagli altri distretti corporei perché dotato di un proprio sistema nervoso, ed è per questo chiamato “secondo cervello”. Tra i vari compiti del sistema nervoso enterico vi sono: la secrezione gastrica, l’assorbimento dei nutrienti e l’irrorazione ematica.
Oltre ad assimilare le sostanze nutritive vitali per la nostra salute, l’intestino è in grado di elaborare stimoli esterni e interni ricevuti dal corpo, interagendo con il sistema nervoso centrale attraverso uno scambio di informazioni.
La comunicazione tra intestino e cervello avviene lungo il nervo vago per mezzo di neurotrasmettitori, come la serotonina, che svolge un ruolo fondamentale per la regolazione dell’umore e viene prodotta per il 90% dalle cellule che si trovano nella mucosa intestinale.
Se l’intestino funziona bene, quindi, i batteri della flora intestinale favoriranno la corretta produzione di serotonina che di conseguenza aumenterà anche il buonumore.
È evidente che disturbi cronici all’intestino non lo rendono possibile.
Il Dott. Gill Hart, leader biochimico e direttore scientifico dei test di intolleranza alimentare presso i York Test Laboratories, ha spiegato che se si verificano attività intestinali irregolari, è possibile che si verifichino anche problemi di umore e ci sono studi a sostegno di questo.
L’intestino ospita centinaia di trilioni di microrganismi che fanno parte dell’asse cerebrale intestino-microbioma.
Gli stati d’animo sarebbero collegati alla composizione del microbioma che è in grado di modulare la produzione di serotonina ed è uno dei regolatori dell’asse intestino-cervello che porta al rilascio di molecole del sistema immunitario che possono influenzare i messaggi neurali ed eventualmente regolare le funzioni cerebrali e anche il comportamento.
Se il nostro intestino è infelice è, quindi, probabile che influisca anche sul nostro benessere generale, sia fisico che mentale.
Ci sono diverse ricerche a sostegno, come quella del microbiologo Jeroen Raes presso l’Università Cattolica di Lovanio in Belgio.
Sono state studiate 1.054 persone per valutare il microbioma “tipico”; 173 di queste persone avevano una diagnosi di depressione o avevano ottenuto un punteggio basso durante il sondaggio sulla qualità della vita.
I ricercatori hanno così scoperto che due tipi di microbi mancavano alla flora intestinale di questi ultimi soggetti, che infatti presentavano anche problematiche di varia natura al tratto gastro intestinale.
È evidente, quindi, quanto sia importante seguire una dieta equilibrata e ridurre alimenti che possono essere causa di problematiche intestinali soprattutto nelle persone predisposte a questi problemi.
Inoltre studi di imaging del cervello in modelli animali e nell’uomo hanno dimostrato come una dieta sana possa influenzare le funzioni cerebrali alterando il microbiota intestinale e ridurre le risposte a stimoli emotivi negativi in più aree del cervello.
Un’alimentazione corretta permette, quindi, di mantenere l’equilibrio intestinale. In ogni caso, se questo non fosse sufficiente, può essere utile ricorrere a integratori alimentari a base di probiotici, validi alleati sia per ripristinare la flora batterica che per sostenere il sistema immunitario.
Anche il cervello vuole la sua parte però, è quindi importante svolgere regolare attività fisica e avere un corretto ritmo sonno-veglia.
Tutto questo avrebbe effetti positivi sull’umore, aiutando a ridurre lo stress, comportamenti simili all’ansia e alla depressione e a migliorare le attività cognitive e dell’apprendimento e di conseguenza a tenere sotto controllo l’apparato gastrointestinale.
Buon lavoro!